Il 23 dicembre debutta al cinema il film West Side Story di Steven Spielberg, un musical che sicuramente farà parlare di sé nella stagione dei premi, in arrivo il prossimo anno. In occasione dell’uscita del film, abbiamo incontrato via Zoom 8 dei protagonisti del musical: Rachel Zegler (Maria), Ansel Elgort (Tony), Ariana DeBose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Brian D’Arcy James (agente Krupke) e Corey Stoll (Tenente Schrank). Ecco cosa ci hanno raccontato durante la conferenza stampa.
I giovani attori hanno raccontato com’è stato rielaborare questa storia e raccontarla al pubblico di oggi. Per loro, la responsabilità di interpretare personaggi noti ai più per il film di Robert Wise e Jerome Robbins 60 anni, è stata davvero imponente, e li ha portati a cercare di realizzare il film nel modo migliore possibile.
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Tra i primi a intervenire troviamo David Alvarez, che ha ricevuto la chiamata per il film dal casting director, mentre si trovava in Canada, lontano dal palcoscenico. La donna lo aveva cercato perché era rimasta stupita dalla sua performance anni prima, in Billy Elliot.
Entra nel canale ufficiale WhatsApp di Daninseries Seguimi sul mio profilo ufficiale InstagramMi faceva paura perché temevo di non essere all’altezza. George Chakiris, che ha interpretato il mio personaggi nel film del 1961 è stato incredibile, il suo fu un Bernardo perfetto, per cui avevo timore di cimentarmi col ruolo.
Ma la cosa incredibile di questo progetto è che Steven e Tony volevano che trovassimo la nostra voce, e che non pensassimo ad altro. Infatti hanno lavorato sulla nostra autostima, che ci ha permesso di trovare e utilizzare la nostra voce per il personaggio.
Gli attori non hanno rivisto il film originale
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Per evitare un ovvio confronto, nessun membro del cast ha rivisto il film originale, affidandosi del tutto alla nuova sceneggiatura di Tony Kushner. Rachel Zegler, scelta da Spielberg dopo un video mandato da un’amica, ha rivelato di aver interpretato la sua personale Maria, aggiungendo:
I paragoni sono inevitabili, ne sono consapevole, e il film del 1961 ha il suo posto nella storia, è un’opera iconica che tutti apprezzeranno sempre. Nessuno di noi voleva mettere in ombra l’opera, ma volevamo fare il nostro lavoro. Io mi sono solo chiesta “cosa posso includere della mia esperienza di vita che prima non c’era?”. Sono la prima latino-americana a interpretare Maria sullo schermo, ed è una cosa enorme. Posso solo sperare che ovunque si trovi adesso Natalie Wood nell’universo sia fiera di quello che ho fatto e del modo in cui ho interpretato quello che lei ha fatto benissimo la prima volta.
Il passaggio di testimone
Ariana De Bose, attrice di musical come Hamilton, interpreta Anita, sostituendo la leggendaria Rita Moreno nel nuovo West Side Story. Per lei come è stato vestire i panni di questo personaggio?
Penso che la risposta a questa domanda tenderà a cambiare di volta in volta, a seconda del momento. Quando mi è stato chiesto di partecipare alle audizioni ero abbastanza riluttante. Questo perché non pensavo sarebbe stato un ruolo che avrei voluto interpretare, perché Anita è Rita Moreno.
Ero sorpresa che Steven e Tony fossero interessati a parlare con me, perché non pensavo di essere la scelta adatta. Ma alla fine ho avuto il ruolo e ho pensato che potevo arricchire il personaggio con il mio punto di vista. IO avevo ben chiaro cosa volevo ottenere con questo personaggio.
Poi ho incontrato Rita Moreno e mi sono detta “Ma cosa stavo pensando? Interpretare Anita è un’idea terribile!”. Quindi ho cercato di non pensare al fatto che lei avesse vinto un Oscar per questo ruolo, perché se quest’idea avesse fatto breccia dentro di me il fallimento sarebbe stato inevitabile. Invece io volevo pensare solo a quello che era giusto per questa versione del personaggio.
West Side Story: Ansel Elgort alle prese con la danza
Ansel Elgort, noto per ruoli come Colpa delle stelle e Baby Driver, interpreta Tony, innamorato di Maria, che nel 1961 venne interpretato da Richard Beymer. Un grande svantaggio lo ha accompagnato sul set: infatti l’attore non sa ballare.
Devo condividere i complimenti per la mia performance con un sacco di persone fantastiche. Infatti le prove sono iniziate mesi prima e quando sono arrivato non ero sicuramente il ballerino più abile, anzi, ero il più scarso. Ma tutti questi magnifici ballerini mi hanno supportato, ringrazio tutto il team di Justin Peck, un gruppo di persone che si sono impegnate per farmi migliorare. Le prove sono state una sorta di incubatrice in cui abbiamo potuto imparare a dare il meglio di noi.
West Side Story: come rappresentare il razzismo
Mike Faist in West Side Story interpreta Riff, il miglior amico di Tony. Si tratta di un personaggio complesso, con un atteggiamento particolarmente razzista. Per l’attore infatti è stata una prova molto impegnativa, per trasformarsi in un personaggio così lontano dai suoi ideali.
Per riuscire a dare vita al personaggio è necessario impegnarsi e comprendere il mondo da cui proviene e i sentimenti che lo animano. Tra questi c’è ovviamente la paura. Ma da dove arriva quel sentimento? Inoltre sotto la superficie della sua paura troviamo anche l’amore. Il background di questi ragazzi senza famiglia è molto difficile, infatti nessuno di loro ha una famiglia alle spalle, a differenza della comunità portoricana che continua a mantenere i legami anche in una nuova città. I Jets si trovano in un ambiente tossico, anche in famiglia, ed è l’unica cosa che hanno.
Il significato di “potere” dei personaggi antagonisti di West Side Story
Oltre ai giovani volti del cast di West Side Story, hanno contribuito al film anche due veterani ovvero Corey Stoll, che interpreta il tenente Schrank, e Brian D’Arcy James, che è l’agente Krupke. Entrambi hanno parlato del controverso ruolo dei loro personaggi, ai quali i protagonisti dedicano anche una canzone satirica.
La sceneggiatura di Kushner è davvero incredibile nel raccontare questa storia. Infatti penso che la comprensione di concetti come razza, etnia e linguaggio che la storia include in questa versione voglia sottolineare come il potere influisca all’interno di comunità, piuttosto che indicare tacciare una sola persona di razzismo e identificarla come il cattivo. Quindi si parla di come chi utilizza il potere e come lo fa, cercando di mantenere integro questo sistema. Nel film io rappresento l’autorità che cerca di essere tale e chiedere di non usare la propria lingua a qualcuno è la prima cosa da fare quando si cerca di instaurare questo genere di potere.
Piuttosto che del suo personaggio, Brian D’Arcy James ha parlato della sua esperienza sul set, a contatto con tanti giovani e con Steven Spielberg:
Io sono quello che ha passato meno giorni sul set di chiunque altro, sono passati mesi prima che arrivassi e mi sento per questo come la persona più vicina al pubblico. Non mi sono mai trovato su un set del genere. Fare un musical è un’esperienza inedita per me. Vedere tutti questi ragazzi giovani e Spielberg, che è la definizione stessa di esperienza e vissuto, condividere lo stesso entusiasmo è stata la cosa più bella per me. Mi viene sempre da ridere quando ripenso che dopo ogni ripresa una folla di 40 ballerini andava verso il monitor per riguardare la scena appena finita per poi urlare di gioia.
Per me questa è la forza di questo film. Lo spirito di questo film è che tutti erano così contenti del fatto di poterlo fare e così affezionati l’uno al’altro che si può non apprezzarlo.
La rappresentazione della comunità portoricana
Concludiamo il nostro incontro con le parole di Josh Andrés Rivera, che interpreta Chino, il fidanzato di Maria, che non crede ancora all’opportunità che ha ottenuto:
Questo è il mio primo film e ho avuto la possibilità di lavorare con Steven Spielberg, in un’opera in cui si parla di portoricani che fa parte della mia eredità culturale. Per questo per me il film rappresenta tante cose. Tony Kushner ha arricchito il mio personaggio e mi ha dato molto su cui lavorare. Poter rappresentare tutto questo e rendere orgogliosa la mia famiglia è una cosa incredibile per me.
West Side Story è al cinema dal 23 dicembre.