# Nella confusione, miliardi di persone…
ieri sera imprecavano per il finale #
No veramente, raga. Ho bisogno di parlarne
Scopri di più sul mio nuovo romanzo: Se fosse una commedia romantica!Ma per prima cosa ciao a tutti e bentornati con questo straordinario appuntamento. E’ veramente passata una vita dall’ultima volta. A causa del lavoro e soprattutto della stesura dei miei due romanzi non sono più riuscito a concentrarmi sui danicommenti come dovrei e come vorrei fare dal 2022.
Ma è successo qualcosa di inaspettato: mi sono innamorato di una serie, una fiction Rai, che ho recuperato in meno di una settimana e che mi ha fatto tornare adolescente. Quando tutto era semplice ma non lo sapevamo e ogni cosa sembrava una questione di vita o di morte.
Entra nel canale ufficiale WhatsApp di Daninseries Seguimi sul mio profilo ufficiale InstagramUn Professore, regia di Alessandro D’Alatri, prodotta da Banijay Italia e trasmessa da Rai 1 mi ha totalmente travolto, complice l’effetto nostalgia e la fedele rappresentazione di quel microcosmo scolastico che, nonostante gli anni, rimane sempre fedele a se stesso e ci fa capire che nelle nostre diversità, siamo tutti più simili di quanto pensiamo.
Vabbè, cambiamo un attimo il tono di questo danicommento, che mi sembro un vecchino che rimpiange gli anni del liceo
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Non io che sto scrivendo il danicommento su #UnProfessore perché non ho ancora digerito il finale pic.twitter.com/AsD8iRAA5U
— Daninseries (@Daninseries) December 17, 2021
Questa serie è riuscita a creare una ship estremamente potente ed è solo su quella che oggi mi concentrerò. Non sulla trama né sul mistero ma esclusivamente sulla coppia – perché di coppia si tratta – formata da Simone e Manuel
Simone è il figlio del Professore,
il classico bravo ragazzo, studioso e sportivo che diventa incredibilmente sottone per Manuel,
il disastrato di turno, eterissimo (se lallero) che bazzica brutti giri e si mette nei guai con il malvitoso del quartiere, meglio noto come Sbarra, che a me ogni volta ricordava il cattivo di Roger Rabbit
Simone all’inizio della serie sta con Laura, ma capisce quasi da subito che qualquadra non cosa, soprattutto perché si infiamma ogniqualvolta Manuel gli rivolge la parola.
E decide di lasciarla. Il problema è che Manuel sta con Chicca – personaggio carinissimo che ho adorato – ma allo stesso tempo va con Alice, un’amica di sua madre, provocando in Simone vari turbamenti d’animo.
Dalla disperazione
alla rabbia
(in realtà più che scatola di sale gli sfascia una macchina)
Insomma, la classica vecchia storia del ragazzo gay che si innamora di quello etero. E NO! Perché a un certo punto la svolta: durante il compleanno di Simone finiscono insieme: boom, bang, boing (no, boing no).
E’ solo una folliaaaaaaaaaaaaaa
un salto nel ventooooooooooooooooooooo
Una gioia meravigliosa. Con Gabbani h24 che esplodeva nella nostra testa e continua imperterrito (a me da una settimana, a voi immagino un po’ di più).
Tutto molto bello, ma da lì… l’inizio della catastrofe. Prima la polemica del selvaggio Twitter per la presunta censura (successivamente smentita) su queste scene, che sono state effettivamente molto veloci, quasi come se non avessero importanza quando in realtà sono fulcro di tutta la serie. Io personalmente mi sono detto: vabbè, ci hanno fatto vedere un bacio veloce ma durante i due episodi finali approfondiranno la questione.
E invece no. Il giorno dopo noi tutti eravamo scalpitanti come Simone. Volevamo spiegazioni, volevamo sapere. Ma sia noi che lui ci siamo ritrovati di fronte a un muro.
E allora la domanda: ‘ndo stiamo andando a parare? Perché nell’ultimo episodio siamo rimasti con trecento storyline secondarie aperte, altre aggiunte in extremis, manca poco ci focalizzavamo pure sull’origine della tinta della frangetta di Chicca e sul perché cambia colore a seconda della temperatura. Ma dello sviluppo della storia di Manuel e Simone nessuna traccia. A una certa è diventato chiarissimo a tutti che non sarebbe successo niente, perché non si poteva trattare un tema come la bisessualità di Manuel, ancora oggi un tabù, in un quarto d’ora. Ma io continuavo a sperarci. Perché qualche semino su Manuel totally denial, che negava palesemente la sua natura, era stato comunque piantato qua e là. Come nella scena dove prova a rimettersi con Chicca, dove era palese che non gliene fregava niente, lo faceva per mettere a tacere quel lato di sé che solo con Simone era venuto fuori.
E allora ok, attenderemo la seconda stagione per questo percorso interiore di Manuel ma patti chiari e amicizia lunga mamma Rai: questo sviluppo ci deve essere. Non facciamo le cose all’italiana dove in realtà Manuel è un etero confuso che si è lasciato andare con Simone in un momento di rabbia. Non è così. Lo so io, lo sai tu, lo sa il pubblico lo sa pure quella santa donna della Pandolfi.
Detto ciò, auspico una seconda stagione piena di sentimenti con l’arrivo di un nuovo liceale che intrallazzando con Simone, smuoverà finalmente la gelosia in Manuel fino a fargli capire chi è la sua metà mancante.
Spendo due considerazioni di numero sul mistero centrale e i personaggi:
La storia di Dante e di suo figlio Jacopo
gemello di Simone, è stato un bel colpo di scena. Gassman bravissimo nell’esprimere il dolore di tale perdita. Il dialogo con la madre sul perché non esiste una parola per descrivere un genitore che sopravvivere al figlio davvero acuto e sensibile. Tutta la resa è stata intensa e straziante al punto che in alcuni punti mi sono persino commosso.
L’unico punto meh è stata la reazione di Simone nel ritrovare la foto del padre e del fratello – sottolineiamolo – gemello:
A’Simò ma tuttappost?
Simone ma sei scemo? Quello nella foto è uguale a te. Fattele di domande, non hai mai visto Pretty Little Liars?! #UnProfessore
— Daninseries (@Daninseries) December 16, 2021
La classe:
Mi sono inevitabilmente affezionato a tutti, da Chicca a Monica, da Aureliano a Giulio. Dai temi di ogni singola storyline che spaziano dal revenge porn al bullismo all’omofobia.
Le ship
da Anita e Dante, a Manuel e Simone a Luna e Angelo con i cani che si chiamano Romeo e Giulietta. La resa dell’amore, anzi dell’innamoramento, è il cuore pulsante di questa fiction (che io continuerò a chiamare serie ndr). Best ship quella tra il professore di latino e greco e la mamma di Dante.
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è la cosa più bella che ho visto oggi.
Il cast di giovani attori
Se di Gassman, Pandolfi, Cavallin (solo per citarne alcuni) non avevamo dubbi, le nuove leve hanno dimostrato di essere sì giovani ma giovani talenti. Nicolas Maupas, che non ho ancora avuto il piacere di vedere in Mare Fuori, farà strada (e lo sapete che porto bene, guardate Ludovica Martino, Federico Cesari e Francesco Centorame presi a battesimo qui su daninseries.it). Damiano Gavino altrettanto bravo e convincente, così come il resto dei ragazzi.
Il finale di Manuel e Simone
Scusate ma quando ce vo ce vo.
Come vi dicevo, mi ero già convinto che non ci sarebbe stato il viaggio introspettivo di Manuel, non c’era tempo materiale. Ma almeno un accenno, un altro bacio, qualcosaaaa.
Mi sono pertanto preso la libertà di riscrivere il finale, spero di fare cosa gradita. Nella mia mente è andata così e nessuno me lo toglierà dalla testa.
Mi dispiace ma questo era il giusto finale. Io sono disponibile a lavorare alla seconda stagione se volete.
Questa serie ha del potenziale, ha cuore, ed è riuscita ad avere successo perché è una serie che parla ai giovani ma questo non basta, essa stessa deve essere giovane nel farlo. Svecchiarsi di preconcetti, stereotipi e della paura che lo spettatore tipo possa non capire. Perché capisce. E se non capisce, nel 2021 non possono più essere problemi nostri. Apprezzo il tentativo, ma Un Professore dovrebbe ancora fare quel saltino in avanti alla Skam: deve essere fieramente open mind, e quei valori di uguaglianza non devono essere sussurrati ma urlati. Con orgoglio, con fierezza.
Io ci spero. Ci credo.
Nel frattempo mi guarderò Merlì, la serie spagnola da cui è tratta, così da avere una visione d’insieme anche su Un Professore. E vi devo dire anche che questa serie mi ha dato fatto tornare la voglia di scrivere: pur non sapendo ancora se il mio terzo romanzo verrà pubblicato, ho deciso che inizierò a scriverlo. E se anche voi volete sognare con un amore travolgente che vi lasci senza fiato fino a farvi piangere sia dal nervoso che dalla gioia, vi consiglio di dare un’occhiata ai miei romanzi Roe e il segreto di Overville e al suo sequel, Roe e l’inganno della memoria. Entrambi best seller, entrambi con una storia in cui vi infognerete. C’è una promo natalizia fino a lunedì dove in regalo trovate anche una bag, un segnalibro autografato da me e una cartolina: QUI
A differenza di Un Professore, l’autore sono io raga e vi prometto che non ne sarete delusi. Se volete darci un occhio, a me farebbe stra piacere. Adesso vado ad ascoltarmi per la centosettantasettesima volta Spazio Tempo su Spotify. E sul mio profilo instagram (qui) continuo a commentare la serie con i danisondaggi. Un bacio a tutti, vi adoro.
Simuelamente (Simone + Manuel) vostro,
Dani