HOW TO GET AWAY WITH MURDER: CROSSOVER PART II
Dopo una stagione di preliminari è finalmente giunto il tempo per AK di presentare in tribunale alla Corte Suprema l’azione collettiva contro lo Stato di Pennsylvania, atta a denunciare i soprusi di natura razzista del sistema giudiziario nei confronti dei suoi clienti.
Non so se chi ha visto solo l’episodio di HTGAWM ha capito a pieno ciò che è successo tra questo e quello prima, perché i primi minuti della 4×13 sembravano andare in time-lapse, due secondi dal previously e già avevi conosciuto l’avvocatessa figlia del demonio antagonista di AK, già avevi problemi a distinguere chi fosse a Filadelfia e chi a Washington e già Olivia Pope era bff di Annalise.
Ciò che viene dopo penso sia chiaro a tutti: AK, spronata da Olivia, affronta il tribunale più temuto di Washington per dimostrare a sé stessa di potercela fare. “Prendete come modello AK, combattete come combatte lei” dice Pete Nowalk su twitter. E ha ragione: in un solo episodio Annalise capisce di voler avere la madre vicina, trova coraggio per confrontarsi con i potenti e, soprattutto, sconfigge i demoni dell’alcolismo rievocati dalla notizia dell’overdose non fatale di Isaak comunicatale dalla moglie di lui. Un tempismo che nemmeno Oliver quando ha fatto il test per l’HIV durante un season finale.
Penso che la scena più significativa dell’episodio sia quella sul pavimento del bagno, quando Liv procura vodka ad AK mentre fa sfoggio di uno dei suoi famosi monologhi motivazionali, timbro di Scandal: Olivia non vuole far bere Annalise, ma glielo fa ottenere per dimostrarle che avrà la forza di alzarsi e combattere con le proprie forze. E così è.
La Keating fa la sua sporca figura in tribunale, ma tipo roba che alla fine del discorso davanti alla Corte Suprema sono automaticamente salito sul tavolo col pugno al cielo. Se Pete sarà abbastanza buono con noi, la prossima puntata si aprirà con la vittoria definitiva annunciata dalla Corte Suprema: non sarà mai abbastanza buono con noi.
MAMMA KEATING
Entra nel canale ufficiale WhatsApp di Daninseries Seguimi sul mio profilo ufficiale InstagramE’ proprio grazie a Olivia Pope che la quarta stagione di How to get away with Murder segna un cambio di rotta irreversibile e sicuramente apprezzato dal fandom intero: mamma Ophelia presenzia, a differenza degli scorsi tre anni, per ben due episodi.
Al termine della 4×01 avevamo lasciato Cecily Tyson in compagnia di papà Keating, malata di demenza senile e più bella che mai; la ritroviamo nell’episodio crossover intenta a indicare al marito “la signora della tv” un po’ come mio padre quando in Val D’Aosta ero convinto che Mastrota mi sembrasse familiare perché suo amico. E non è tutto: Olivia ci istruisce su dettagli della vita di AK che non sapevamo. Anna Mae fa Harkness di cognome, è nata nel 1967, all’uni ha fatto la 3+2 e alle elementari le facevano sempre lo sparticulo: la Pope sa davvero tutto.
Mi spiace molto che la fantastica scena nel bagno tra Liv e Ophelia non sia stata capita al 100% da chi non segue Scandal: posso riassumere il suo significato più importante dicendo che i rapporti tra Olivia e la madre non sono mai stati serenissimi e la sua commozione in quel momento era dovuta al vedere mamma Keating come la madre che non ha mai avuto.
Dal canto suo, Ophelia è una forza della natura: prepara stufati, sporca persone con stufati, sequestra persone mentre le pulisce da stufati. Nel momento in cui s’è presentata al padre di Nathaniel ero convinto estraesse un po’ di stufato dalla tasca.