This is us 2×02: Chiamate il 118, Milo Ventimiglia fa boxe – Recensione

Lean on me

Proprio come le montagne russe, la vita attraversa alti e bassi, impennate e capriole e, molte volte, capita di sentirsi incastrati e impotenti nella propria navicella in balia di avvenimenti che non si erano programmati.

Randall, il ragazzo adottato che passa la vita a impegnarsi il triplo per non deludere gli adorabili genitori che l’hanno salvato, ha l’ossessione della perfezione. Ogni cosa deve essere quadrata, tutto dev’essere programmato e, quando il tragitto diventa rischioso, tende a tirarsi indietro.

Jack tenta in ogni modo ad essere diverso da suo padre e a essere un 12 per Rebecca. È cresciuto tra i problemi e, volente o nolente, se ne porta dietro le cicatrici. Non è facile essere al passo delle aspettative. Non è facile non deludere gli altri e noi stessi. Soprattutto quando, come Kate, si è di base molto insicuri.

Eppure non sempre, ma a volte, la soluzione è stringere la mano al nostro compagno di navicella durante il tragitto. Abbandonarsi e fidarsi di una persona, di un compagno, di qualcuno che non potrà mai giudicarti per le urla di terrore durante il giro della morte.

È quello che succede tra Kevin e Sophie. Così terrorizzato dall’essere reso ridicolo o dal non essere all’altezza, Kevin quasi dimentica che la cosa che preferisce al mondo è vedere Sophie ridere a causa sua.

È quello che succede anche a Randall e Beth. Nel momento in cui uno vacilla, l’altro c’è. Nel momento in cui l’altro non crede più, l’altro è pronto a credere per entrambi. Ecco cosa significa essere una coppia, essere una squadra, sostenersi a vicenda nel bene e nel male. È così che, alla fine, il rischio dell’impennata sulla montagna russa non sembra più così tanto spaventosa da non provarla nemmeno.

This is us vanta, dalla prima stagione, una colonna sonora ottima, ma in questa puntata sembra aver fatto al 100% il proprio meglio. Lean on me, la canzone che deve cantare la piccola Kate per dimostrare il suo talento, ci accompagna per tutta la puntata risuonando, in particolare, nei momenti in cui un personaggio, per andare avanti, ha bisogno di condividere il proprio carico emotivo con qualcuno che l’aiuti ad andare avanti.

Kate

Kate è il personaggio più complesso e più complessato dell’intera serie TV. Capirla è difficile tanto quanto stare dietro ai suoi sbalzi d’umore che, molte volte, la rendono insopportabile. Molti suoi comportamenti sono dovuti soprattutto all’insicurezza che l’accompagna fin da bambina, ma qual è il fattore scatenante di tutto ciò?

• Si sente grassa. Il che è profondamente diverso dall’essere grassa. Kate non solo ha problemi di alimentazione, ma si sente, nel profondo sbagliata, diversa ed esclusa dal mondo in generale a causa del suo fisico. Ricordiamo l’episodio della piscina nella prima stagione, in cui, quando era piccola, era esclusa dalle altre bambine. Oppure possiamo notarlo anche nello scorso episodio, quando pensava che l’audizione fosse andata male non per mancanza di talento, ma a causa del suo corpo.
• Ha un forte complesso nei confronti della madre. La piccola Kate dice alla mamma di odiarla perché è invidiosa della sua forma fisica e non la sopporta quando cerca di correggerla nel canto. Ai suoi occhi Rebecca è tutto ciò che desidera essere, ma che nella sua testa non diventerà mai. Ma perché?

Come tutte le mamme, Rebecca ama sua figlia e la sprona a dare il meglio di sé in tutti i campi. Appena scopre il suo talento per il canto, cerca di motivarla sognando per lei non la carriera che non ha mai avuto, ma che il sogno nel cassetto di Kate (diventare superstar) si realizzi.

Ma Kate in questo vede solo un volere, da parte della mamma, uno spingerla a diventare come lei cosa che Kate non potrà mai fare ed è per questo che è arrivata a non sopportare Rebecca come persona. Deluderla per lei è insopportabile a tal punto che rinuncia a desiderare di essere come lei e prende ad odiarla.