RIVERDALE 2×01
Timore ed entusiasmo sono solitamente le sensazioni che proviamo quando nell’aria si sente odore di cambiamento o semplicemente ci accostiamo a qualcosa di nuovo. Così è come mi sento in questo momento dopo anni di Pretty Little Liars e di Once Upon a Time, di quella che per me era diventata quotidianità, e adesso è tempo di aprire un nuovo capitolo. Sarò la voce fuoricampo che vi accompagnerà tra i misteri della cittadina di Riverdale, il vostro Jughead Jones settimanale.
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Welcome to Riverdale’s Danicommento
Inizio col salutarvi mio vecchio (inteso come fedele, assodato, noi siamo cccciovani) e nuovo pubblico, per chi non mi conoscesse io sono Dan, la vostra sola fonte di notizie sulla vita scandalosa dell’elité di Manhattan sulle serie tv.
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La seconda stagione di Riverdale è arrivata sugli schermi americani, la prima andrà in onda tra un meno di un mese su Mediaset Premium, quindi per sentire le dolci vocine doppiate dei nostri Bughead dobbiamo ancora aspettare un po’
Parto dicendovi che ho amato la prima stagione. Non mi sono occupato dei danicommenti perché volevo far le cose per bene e dar dignità al finale di Pretty Little Liars, cosa che Marlene King non ha mai fatto, e dovevo concentrarmi anche sulla sesta stagione di Ouat. C’è stato (e c’è tuttora, correte a leggerlo) il nostro Filippo a tenervi compagnia, cosa che farà anche in questa seconda stagione, ma quello stato di eccitazione che Riverdale mi suscita ad ogni fine episodio doveva per forza trasformarsi in altro, doveva per forza trasformarsi in danicommento.
E partiamo quindi con una piccola descrizione dei personaggi, un po’ di miei pensieri sparsi su come li ho visti l’anno scorso e poi su come li ho ritrovati in questa 2×01
Iniziamo dal protagonista il cui apporto narrativo è pari all’adipe sul suo addome: nullo.
Archie Andrews, l’uomo dal capello rosso tinto, che per contratto deve denudarsi ad ogni episodio manco fosse Emilia Clarke in Game of Thrones. Archie è il classico bravo ragazzo, bravo negli sport, bravo a letto, simpatico, il miglior amico di tutti, il punto di riferimento della sua famiglia. Insomma, sulla carta è perfetto se non fosse che
Un Dawson Leery dei tempi andati, almeno agli inizi di stagione e per controbilanciare il tutto è stato inserita la sua controparte paceywittheriana: Jughead Jones
Non è bello come Archie, non ha il six pack di Archie, è incasinato e pieno di problemi, eppure la sua chioma corvina risucchia a sé tutta la luce del rosso accesso del migliore amico arrivando pure a rubargli il ruolo da protagonista. Tutti amano Juggy, chi non lo ama ancora non sa di amarlo, chi nega di amarlo in realtà combatte una tensione sessuale nei confronti di Cole Sprouse perché probabilmente, avendolo visto crescere in Zack & Cody, una recondita morale impone l’imperativo di non diventare la nuova Lory Del Santo fidanzata con giovani toy boy di 30 anni più giovani. Ma darling…
Peraltro Cole è un finto pischello, ha 25 anni, è KJ (Archie) ad averne 19. Roba che boh.
Ma non tergiversiamo e parliamo di ciò che abbiamo visto in questa premiere, partendo dal tentato omicidio di Fred Andrews nella scorsa stagione. Una sera, da Top of the Pop’s, un presunto ladro spara al babbo di Archie nel tentativo di rapinare il dolce vecchietto. Un incidente insomma…
Come sospettato fin da subito da Juggy, infatti, quello di Fred è stato un piano premeditato, un evento che riporta la città di Riverdale nel più totale caos. Archie, che sembra essersi dato una svegliata in questa seconda stagione, senza patente e in preda al panico porta suo padre all’ospedale salvandolo da morte certa, un gesto da vero eroe
Betty è uno di quei personaggi che amo alla follia: ha un lato angelico e uno da psicopatica. Ama il dolce Juggy ma vorrebbe in cuor suo essere stesa come un tappetto dal focoso Archie. Sicuramente dopo il due di picche immotivato di Juggy la libido è tanta.
Il povero Fred, interpretato da un indimenticabile Luke Perry, lotta tra la vita e la morte ripercorrendo i momenti più belli della propria vita
non senza pentirsi di alcune pessime scelte
A Riverdale tutti sono preoccupati per il destino del povero Fred, tutti, compresa Hermione Granger Lodge, una versione ispanica di Julie Cooper Nichols Roberts Atwood.
preghiere che non convincono Veronica, che addirittura arriva ad ipotizzare un coinvolgimento della madre in tutta questa vicenda, cosa che non lascia indifferente Hermione.
Non credo assolutamente nella cattiva fede della donna, succube di un marito violento e potente che vediamo a fine episodio (e che ci regalerà soddisfazioni), ma dal cuore nobile e innamorata da tutta la vita del giovane Fred quando ancora si faceva chiamare Dylan. Credo che Hermione sia un personaggio buono e con tanto potenziale, anche se con questo non dico che mi piaccia. La trovo un po’ pretenziosa, lei e la sua ricchezza, sarà il maggiordomo di nome Smithers che manco fosse il Signor Burns.
Parlando invece di mamme che adoro, devo dirvelo: sono follemente innamorato di Alice Cooper. Non c’è una singola scena in cui il suo cinismo non mi faccia sorridere, sia quando parla di Jughead
sia quando parla di Archie
Alice è una vera potenziale Vossignoria, è una mamma chioccia, protettiva e amorevole e quando necessario, come visto nella scorsa stagione, si trasforma in un vero animale da guerra per difendere i suoi ragazzi. Di Alice sappiamo che ha un passato burrascoso e un figlio disperso che farà la sua apparizione nel corso delle puntate ma ipotizzo anche che abbia avuto legami con i serpent e magari, più nello specifico, con FJ JONES
La costante diffidenza di mama Cooper nei confronti di Juggy
potrebbe essere semplicemente un lascito del passato: rivede in Betty e Jug ciò che erano lei e FP, ha paura che la figlia soffra come ha sofferto lei in passato, o che magari faccia qualche scelta sbagliata. Penso inoltre che la storia tra daddy Jones e milf Cooper non sia finita qui. Presto o tardi cadranno in un vortice di passione sfrenata lasciando tutti a bocca aperta.
Ricorderete queste parole.