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RECENSIONI | Serie tv

Life Sentence 1×02 e 1×03: Il triangolo no! – Recensione

Erica | Marzo 23, 2018

life sentence lucy hale

L’immigrazione colpisce anche Life Sentence Se pensavamo – ingenuamente, forse – che i problemi di Stella si limitassero al dover […]

L’immigrazione colpisce anche Life Sentence

Se pensavamo – ingenuamente, forse – che i problemi di Stella si limitassero al dover scoprire le bugie raccontatele a fin di bene dalla sua famiglia, pensavamo male. Ovviamente.
In questo episodio infatti la nostra colorata protagonista (perché la Guru della Moda ormai è una personalità intrinseca di Lucy Hale) si ritrova a dover fare i conti niente popo di meno che con lei:

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Wes pensava di farla franca a Salvina, e questo significa che in quattro e quattrotto potrebbe essere rispedito nella madre patria del té. Ciò comporta per Stella il dover far fronte ad una scelta importante: trasferirsi a Londra con colui che negli ultimi sei mesi ha definito senza troppi problemi come il suo true love, o restare in America per la sua famiglia?

In Re Inventing the Abbotts il matrimonio di Stella e Wes viene messo a dura prova. Salvina, infatti, ha bisogno di prove certe sulla validità della loro unione, in modo da poter confermare Wes come cittadino americano. E siccome ci tiene molto a rispedire gli inglesi a casa loro, infila una terribile pulce nell’orecchio di Stella: e se Wes l’avesse sposata solo perché in fin di vita e con lo scopo di ottenere la cittadinanza americana?

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Onestamente è qualcosa che avevo sospettato fin dall’inizio. Ora voi mi direte “Erica come sei drastica e pessimista”, ma tant’è. Sembra tutto troppo bello per essere vero. Tutto troppo perfetto: un marito bello, buono, che fa le puzzette fuori di casa per non soffocare la moglie, che la ama con tutto se stesso,… Insomma, dov’è la fregatura?
Quindi vi pongo questo arduo quesito: vi fidate di Wes, o la pensate come Salvina e siete convinti che ci ritroveremo a vedere Frozen?

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Ma torniamo seri. Ciò a cui viene messa di fronte Stella è l’ansia costante di essere ancora all’interno di una bolla magica costruita con le menzogne (sebbene a fin di bene) di coloro che l’hanno assistita durante la malattia. In otto anni di cancro non è mai cresciuta, e la vediamo quindi come una ragazzina un po’ irresponsabile, curiosa, desiderosa di diventare finalmente adulta e prendere decisioni importanti per sé e per la sua famiglia.

Il pensiero che la persona che ha deciso di sposare e con cui passare il resto della sua vita le abbia mentito fin dal primo istante la distrugge, più di quanto altri segreti abbiano potuto fare. D’altronde non hanno avuto molto modo di conoscersi approfonditamente, lei e Wes.

E se il secondo episodio finisce quasi come un Classico Disney, con un bellissimo discorso da anima gemella ad anima gemella super commovente e straziante, nel seguente ci rendiamo conto che forse il problema non è Wes.
Forse il problema è Stella, e la vita che non ha potuto vivere.

Ed è proprio qui che entra in gioco il dottor Will Grant.

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