Stella Abbott comincia a scoprire cosa significa vivere la vita vera e tutto ciò che questa comporta. Ecco la recensione del secondo e terzo episodio di Life Sentence.
Di nuovo qui con – attenzione attenzione – una doppia recensione di Life Sentence!
Prima di cominciare volevo apertamente chiedervi: cosa ne pensate di questa serie tv?
Personalmente la trovo leggera, commovente, simpatica e infinitamente dolce, e sono particolarmente soddisfatta di aver osservato le mie già positive aspettative essersi realizzate.
Lucy Hale – lo avevo già detto nel commento al pilot – è un’interprete magnifica per questo complicato ruolo di Stella Abbott, e come lei il resto del cast.
Ma ne parleremo con calma andando avanti.
In questo episodio Stella inizia a rendersi sempre più conto di quanto sia complicato vivere una vita a tutti gli effetti, senza avere qualcuno a prendersi costantemente cura di lei e a prendere le decisioni importanti per lei.
Allo stesso tempo scopre quanto sia effettivamente difficile vivere la malattia anche dal lato opposto rispetto chi la soffre in prima persona. Osservare impotente un caro abbandonare lentamente questo mondo non è cosa banale, e Stella scopre quanto questo ha inciso sulla vita della sua famiglia.
