Grey’s Anatomy 14×20 – Gli strascichi del biscotti-gate
I gruppetti che si sono formati sono stati esilaranti. Vediamoli uno ad uno.
- Andrew, Arizona e Maggie. Il primo è in totale lutto per l’allontanamento della sua bella Bello, mentre la Robbins si autopsicanalizza passando al microscopio il suo rapporto con Carina e nominando Callie a tradimento. Colpi ai cuori dei fan totalmente gratuiti. In questo contesto la migliore però è stata la Pierce: un nonsense dall’inizio alla fine, tra un boop e un lungo monologo sui formaggi degno di un Oscar. Genio.
- Jackson e sua madre. In questo caso per gli Avery c’è stato poco da ridere. Mai una gioia anche nella fattanza, visto che i segreti torbidi della famiglia sono usciti allo scoperto, minacciando di distruggerne sia la reputazione che l’operato. Nonno Avery, a quanto pare, altro non era che un molestatore. Ho davvero apprezzato il discorso di Katherine, coerente con un periodo storicamente diverso e con un personaggio complesso. Ovviamente da qui alla fine della stagione sarà questo il filo rosso della narrazione.
- Owen, Amelia ad Alex. Di tutti e tre solo Karev era fatto, ma in maniera esponenziale. Sapete che ho un debole per lui e l’ho trovato troppo divertente in questa veste un po’ spensierata visto che ultimamente era sempre corrucciato e preoccupato. Quando ha fatto la voce del bambino è stato toccato uno dei momenti più alti di sempre senza contare questo:
Si è ritrovato in mezzo al grande evento della vita di Hunt: avere un figlio. Credo che questo sia il processo di affidamento più veloce del mondo occidentale, ma tant’è. Finalmente vediamo Owenuccio con un bimbetto in braccio. Non vi posso negare che l’immagine mi ha fatto tenerezza, così come il fatto che lui si sia appoggiato ad Amelia per avere una mano. Il quadretto familiare che si è così delineato è stato davvero dolce, per quanto differente da quanto potevamo aspettarci. Ovviamente in tutto questo Teddy è solo un ricordo lontanissimo, una parentesi che potevamo anche evitare.