Elite terza stagione: il Danicommento!
Che cosa inedita, o quasi!
Scopri di più sul mio nuovo romanzo: Se fosse una commedia romantica!Parlare di Elite è qualcosa che in un momento come questo non mi aspettavo. Intanto mi scuso per tutti coloro che si domanderanno dove cavolo è finito il danicommento di Riverdale. Purtroppo sono rimasto indietro, gli impegni, il lavoro, la stesura del libro, ma ora che sono in casa forzatamente farò il mio ritorno in tv come Mara Venier a Domenica In.
In realtà anche tuttora dovrei scrivere capitoli importanti del mio libro che come saprete – o forse no – uscirà il prossimo autunno. Ma in questa forzata e necessaria quarantena, sto cercando di intrattenervi il più possibile, e provare a strapparvi una risata lo sento quasi come un dovere morale. Questo, e l’insultare pesantemente Cayetana.
Entra nel canale ufficiale WhatsApp di Daninseries Seguimi sul mio profilo ufficiale InstagramChe dire di questa terza stagione, tanto attesa quanto promiscua?
Clicca qui per unirti al canale ufficiale WhatsApp di Daninseries: tutte le news in un unico posto sempre con te.Innanzitutto Elite è quello che i più raffinati definiscono Guilty Pleasure, nel gergo di Rebeca “na boiata”. E quindi? E quindi, niente. Stiamo parlando di una serie tv atta ad intrattenere, emozionare, a farci sclerare per le ship, per i ricciolini di Aron Piper e la bellezza mozzafiato di Carla. E in un momento storico come questo, almeno per me, è stata una boccata d’aria fresca.
Paradossalmente, infatti, in una situazione come quella attuale in cui a noi è vietato persino di stringerci la mano, è stato quasi terapeutico vedersi quindici adolescenti avvinghiati l’un l’altro scambiarsi qualsiasi tipo di batterio – ogni riferimento a Valerio, è puramente casuale.
Insomma, una manna dal cielo: Pornhub per combattere il coronavirus ha deciso di regalare l’account premium a tutta l’Italia, Netflix rilancia e per non essere da meno ci piazza Elite.
Voglio togliermi il dente e partire subito con le critiche, per poi dirvi cosa ho amato:
La terza stagione sfrutta due piani temporali distinti replicando, tramite diversi flashforward, il modello della prima: l’omicidio di Polo, gli interrogatori della polizia per scoprire il colpevole e, passo passo, allo spettatore verrà raccontata la storia per arrivare diretti a quel momento. E fin qui niente di strano, Elite ha sempre fatto della mescolanza di stili e genere il suo punto di forza, ma ho trovato tutta l’intera stagione una copia di qualcosa che abbiamo già visto negli anni in differenti show.
La definirei un How To Get Away With Murder che strizza l’occhio a Gossip Girl che incontra Big Little Lies. L’omicidio di Polo, gli alibi concordati affinché passasse come un suicidio, e lo stile con cui viene raccontato e si giunge a quel punto esatto della storia ricorda molto, forse troppo, la prima stagione della serie HBO. Questo se vogliamo fare i raffinati. Evidente è la scopiazzatura con la terza stagione di Tredici che però è stata molto più noiosa di Elite, che perlomeno ci ha intrattenuto a dovere.
Se per Skam il punto di forza è quello di rappresentare in modo estremamente fedele e delicato la generazione dei liceali di oggi, Élite trova la sua cifra anche e soprattutto nell’esagerazione di questo racconto: droga, omicidi, e la rappresentazione della libertà sessuale. Ed è quest’ultimo punto quello che mi sento di criticare.
Non facciamo i puritani: ci meritavamo più nudità, invece l’unico a mostrare qualcosa è stato Polito, e peraltro nessuno gliel’aveva chiesto. Lo stesso Polo che doveva starsene in prigione a vita e invece ha continuato a fare la bella vita ritrovandosi nudo in piscina con Jorge Lopez.
Insomma, Polo ha più culo che anima. In tutti i sensi. Scusate il francesismo.
Il premio protetta di Daninseries per questa terza stagione se lo aggiudica: Lucrecia!
È il personaggio con il miglior character development, escluso Giuseppe Conte in questi ultimi giorni. Nella prima stagione ci appare come la stereotipata Queen B dall’animo crudele, nella seconda scopriamo il suo lato protettivo e vengono messe a nudo tutte le sue fragilità e i suoi scheletri nell’armadio. In questa, raggiunge finalmente la consapevolezza di sé. Salvo poi lo scivolone finale.
Ho iniziato a sospettare che fosse lei l’assassina nel momento in cui, per sette episodi, il suo ruolo era perlopiù marginale rispetto a quello dei suoi compagni. Gli altri facevano cose, Lu guardava tutto da lontano senza esserne veramente partecipe e coinvolta.
Partiamo da un presupposto, io amo Danna Paola, mi sembra la versione 2020 di Antonella De Il Mondo di Patty però, sinceramente, la scelta di farle uccidere Polo è stata totalmente nosense.
L’ho trovata improvvisata, gratuita e banale. Ok la borsa di studio che credeva di aver perso, l’essere protettiva con i propri amici, va bene la rabbia nel sentirsi toccare tutte le proprie fragilità da Polo stesso, ma non ci stava. Polo era davvero preso da un raptus quando colpì Marina, per Lu tale giustificazione non è credibile.
Tutti gli altri, poi, hanno rotto le balle per due stagioni a Polo perché aveva accoppato Marina, per Lu invece decidono di passarci sopra, cosa che avrebbe avuto senso se si fosse trattata di legittima difesa. E anzi, la difendono escogitando un piano incredibile.
Più o meno è andata così:
Tutto molto chiaro. Ma non ci stava l’omicidio, dai. Tutti avrebbero avuto un ottimo movente, ma gli autori hanno voluto fare come Marlene King ai tempi di PLL che pescava il nome dell’assassino da un pallottoliere manco stesse estraendo i numeri al lotto.
Non ci stava neppure il discorso finale sul siamo una famiglia. Non siete le desperate housewives che si conoscono da vent’anni, per quanto profondo possa essere il vostro rapporto, siete adolescenti, amici. Too Much Esagerazione.
Credo che abbiano un po’ compromesso il suo personaggio, ma noi dato che amiamo tantissimo Danna Paola, ci passeremo sopra, come siamo passati sopra alla storia dell’incesto. Anche perché non si può dire di no a Jorge Lopez.
Per il premio ci ti spezzo i bracci secchi, conferito al personaggio più odioso, abbiamo invece un pari merito tra Cayetana
E Malick Ayane
La prima è veramente il fastidio fatto persona, che quasi ti fa rimpiangere Vanessa Abraham di Gossip Girl. Ogni volta che Cayetana appariva in scena io così:
Sempre in mezzo, attaccata a Polo come una cozza. Petulante, fastidiosa.
Non so se ho detto più volte “ma che vuoi?” o “vai viaaaa“
Ero estenuato dalla sua presenza quasi come lo era Polo a trovarsela intorno.
Malick invece è un concentrato di malvagità, il villain malefico di un qualsiasi episodio di Sailor Moon, il ballerino senza collo del piede che fa innervosire Alessandra Celentano. Prima si fa odiare perché si mette in mezzo tra Nadia e Guzman. E già lì figlio mio ti meriteresti Patty Pravo in loop a cantarti MA TU CHI SEIII E COSA VUOIIIII.
Poi, non contento, si insinua nella già precaria stabilità degli Omander.
Qui, a differenza di Cayetana che ami odiare, entrano in gioco anche i sentimenti, perché ti ritrovavi a soffrire per Ander, che di suo stava già passando una terribile situazione.
Omar incommentabile. Ha proprio svalvolato di brutto, ed evidentemente ha confuso Las Encinas con una puntata di Temptation Island. Figlio mio, non sei Serena Enardu.
Non so se sia bastata la scena finale a farmi di nuovo shippare Omander in modo puro.
Commovente sì, ma mi avete asportato un pezzo di cuore, maledetti.
Ander totalmente esautorato della sua figura. È stato un peccato averlo tolto dai giochi con questa storia della chemio, e averlo privato dei suoi ricciolini. Pace all’anima loro.