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Dentro Once Upon A Time #2: I cattivi e il lieto fine

daninseries | Marzo 1, 2015

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Il titolo fa capire subito di cosa stiamo parlando: i cattivi non hanno un lieto fine. Lo è sempre stato […]

Il titolo fa capire subito di cosa stiamo parlando: i cattivi non hanno un lieto fine. Lo è sempre stato nelle storie e sempre lo sarà. Colui che scrive premia chi si è comportato bene, ha fatto buone azioni, chi si pente degli errori fatti. Ed è giusto che sia così, perché le storie devono insegnare per rendere il mondo migliore.
E visto che parliamo di Once Upon A Time che è una favola e mi frulla in testa questa teoria da tempo, la racconterò un po’ come fosse una storia.
I nostri protagonisti sono i buoni, i cattivi e l’autore del libro.

Vorrei fare un passo indietro di qualche anno e soffermarmi su Lost. Horowitz e Kitsis sono stati tra i produttori di Lost e anche se le storie sono diverse e per un pubblico differente, ho riscontrato un’atmosfera simile tra le due serie tv. Non ci sono delle vere e proprie similitudine, ma si ritrova più che altro una sorta di firma che dimostra che i creatori sono gli stessi. E, anche se più adulti in Lost, anche i messaggi che gli show trasmettono hanno qualcosa in comune.
Partendo da questo presupposto, con una mia amica ho un po’ analizzato la questione del lieto fine.
Tutti ci stiamo chiedendo perché Regina ancora non riesca ad averlo visto che è passata al lato dei buoni. Perché non lo abbia avuto Rumple è chiaro, ma lei? Perché? Da qui mi sono buttata anche su un altro “cattivo” che apparentemente il lieto fine lo sta avendo, e cioè Hook. Premesso che il pirata per me è una categoria a parte e non può essere inserita in buoni o cattivi, alcune frasi di Colin O’Donoghue in un’intervista mi hanno fatta riflettere e arrivare alla mia ipotesi.
L’attore, alla domanda sulle similitudini tra Killian e Rumple, risponde “Entrambi hanno fatto delle cose che sentivano di fare per le giuste ragioni, ma si sono rivelate essere cose atroci. L’unica differenza è che forse Hook sente un po’ più di rimorso rispetto a Rumple”
E parlando appunto del problema dei cattivi che non hanno mai una gioia, l’irlandese continua parlando del suo personaggio dicendo “È una specie di zona grigia. Probabilmente nella seconda stagione si sarebbe sicuramente detto che è un cattivo. Voglio dire, è un pirata,” spiega. “Hook ha talvolta cercato di fare la cosa giusta, altre volte ha fatto davvero la cosa sbagliata, o fatto la cosa sbagliata, perché sentiva che in qualche modo [fosse giusta] – o non aveva scelta. E a volte, nel vecchio Hook, il suo cuore era così buio a causa solo di una ricerca costante di vendetta. Quando alcune persone vanno così in profondità nelle cose, è una specie di zona grigia per loro. Sicuramente ora sta cercando di essere una brava persona.”

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Zona grigia…rimorso…vuoi vedere che…? Ed è stato in questo momento che si è accesa la lampadina alla mia amica e a me.
Nella realtà ai bambini si spiega sempre che non si fanno cose cattive, che se si fanno si va all’inferno, che bisogna comportarsi bene e se si agisce in modo brutto bisogna chiedere scusa, pentirsi di ciò che si è fatto e migliorare.
E se in Once Upon A Time fosse la stessa cosa? L’autore, in fin dei conti, è una specie di “essere superiore”, come può essere un dio in una religione, colui che ti dice “se fai il bravo vai in paradiso, se sei cattivo vai all’inferno”. L’autore dà al buono il lieto fine e al cattivo l’infelicità, il principio è lo stesso. Ma come nella realtà c’è il perdono, anche nel mondo delle favole è così.
È sempre stato detto che i cattivi non hanno il lieto fine, ma c’è una dimostrazione recente che così non è. E anche i creatori stessi hanno detto che ci sono vari tipi di lieto fine.
Ci siamo già scordati che la Snow Queen in realtà ha avuto il suo lieto fine? Sì, è morta, si è sacrificata, ma lei stessa ha ammesso che lo avrebbe finalmente avuto ricongiungendosi alle sue sorelle. Quello che Ingrid ha fatto per avere finalmente la sua felicità è stato accorgersi del male fatto, chiedere scusa e pentirsi.

Regina sta cambiando, sta facendo buone azioni, sta avendo un percorso di redenzione impeccabile, ma ancora non l’abbiamo sentita pronunciare parole di pentimento. Il suo non avere rimorsi ha ovviamente salvato le chiappe a tutti a Neverland, ma questo per adesso non la sta portando alla vera gioia finale.
Di Rumple non mi sembra che ci sia da aggiungere altro, quel testone ancora deve pedalare tanto per capire che basterebbe davvero poco per avere di nuovo la sua amata e vivere felice e contento. Tesoro, ma non ti viene il mal di testa con tutti questi piani malefici che poi tanto ci vai a sbattere la faccia e anche sodo?
Killian è quello che per il momento sta avendo gioie, perché appunto ha provato rimorso per certe azioni, lo abbiamo visto ad esempio nella 3B quando non si dà pace con la storia di Ariel e c’è tutto un percorso di comprensione di quanto sia sbagliata la vedetta. Certo, il lato oscuro però è meschino, ci possiamo ricadere sempre ed è anche normale se il pirata si vuole vendicare di Gold, ma non per il cuore, ma perché il Signore Oscuro ha voluto giocare allo Swiffer con la sua ragazza. E si sa che a Killian non si deve toccare il punto dell’amore!

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Quindi la conclusione è che l’autore ti darà il lieto fine solo quando ti sarai pentito delle azioni malvagie che hai compiuto. Sembra facile a dirsi, però non solo ci vuole un po’ a capire questa sottigliezza, ma non è nemmeno semplice ammettere gli errori.
Anche se una favola, sono comunque reali.
Voi cosa pensate? Concordate con questa teoria? Ne avete altre? Ditecelo nei commenti.
Noi comunque tifiamo sempre per il lieto fine a chi se lo merita. Tanto amore a tutti!

Deb

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