Il 25 gennaio 2024 ha debuttato su Netflix una nuova serie TV dal titolo Griselda, che vede come protagonista la talentuosa Sofia Vergara. La nota attrice di Modern Family veste i panni di una celebre criminale colombiana di nome Griselda Blanco, anche conosciuta come La Madrina o Vedova Nera.
Lo show di Netflix racconta le vicende un po’ romanzate della boss di uno dei cartelli della droga più redditizi della storia. Ma qual è la vera storia della criminale? Chi era Griselda Blanco?
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La vera storia di Griselda Blanco
Griselda Blanco Restrepo è stata una signora della droga colombiana di spicco nel traffico di droga, soprattutto cocaina, e nell’ambiente criminale di Miami. La donna ha operato dagli anni ’70 fino ai primi anni 2000.
La Blanco è stata una figura chiave nell’istituzione del traffico di cocaina tra la Colombia e le grandi città negli Stati Uniti, come Miami e New York, fino addirittura alla California.
Entra nel canale ufficiale WhatsApp di Daninseries Seguimi sul mio profilo ufficiale InstagramNata a Cartagena nel 1943, a tre anni si è trasferita con la madre a Medellin, dove già a quell’età ha avuto contatti con uno stile di vita criminale. Si può quasi dire che non abbia conosciuto altro.
A 11 anni, infatti, pare abbia rapito un bambino per avere un riscatto e, non avendolo ottenuto, l’abbia poi ucciso. Così riporta Vice. Di lì a poco ha cominciato a dedicarsi alla prostituzione e a piccoli furti da borseggiatrice.
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Nel 1964 è immigrata illegalmente negli USA con nome e documenti falsi e si è stabilita nel Queens, New York, con i suoi tre figli e il secondo marito Alberto Bravo. In breve tempo, Griselda Blanco è riuscita a mettere in piedi una fiorente operazione di traffico di droga.
La sua attività criminale non ha incontrato particolari ostacoli fino al 1975, quando è stata arrestata insieme al marito e a un altro centinaio di persone, secondo il New York Times. Quest’ultimo ha parlato de “la più grande organizzazione di narcotici colombiana mai scoperta“.
Alla fine sono stati accusati di cospirare per fabbricare, contrabbandare e distribuire cocaina negli Stati Uniti, come riporta CNN. L’incriminazione, però, è arrivata dopo che Griselda e Bravo erano riusciti a fuggire di nuovo in Colombia.
La fuga in Colombia
Tornati a casa, hanno ripreso il business. La loro partnership, però, è durata poco. Griselda e Bravo, infatti, sarebbero rimasti coinvolti in uno scontro a fuoco. Secondo Maxim, lei ha ucciso il marito e, sopravvissuta ad un colpo di pistola, ha poi preso il controllo dell’intera operazione di cocaina.
Nel 1978, la Blanco ha sposato il suo terzo marito, Dario Sepúlveda, dal quale ha avuto un altro figlio, che ha deciso di chiamare Michael Corleone, in onore del personaggio de Il Padrino.
Il trio è poi rientrato segretamente negli Stati Uniti, scegliendo Miami, Florida, come base per crescere la famiglia e continuare a gestire il cartello della droga. Nel corso della sua vita, Griselda Blanco si è macchiata anche di numerosi omicidi.
La condanna
Dopo un decennio in fuga, Griselda è stata arrestata a Irvine, in California, nel febbraio del 1985. Alla fine è stata condannata a 15 anni di prigione e a una multa di 25.000 dollari.
Nel 1999, stando a The New York Post, si è poi dichiarata colpevole di due omicidi. Alla sua condanna federale di 15 anni se ne è dunque aggiunta un’altra di 20, da scontare contemporaneamente.
Sicuramente saranno state decine. Qui non abbiamo idea di quanti omicidi abbia autorizzato in Colombia. Era una sociopatica completa. Uccideva persone al minimo pretesto. Avrebbe ucciso chiunque le desse fastidio, per un debito, perché avevano fatto errori su una spedizione, o perché non le piaceva il modo in cui la guardavano.
Queste le parole dell’assistente procuratore degli Stati Uniti Stephen Schlessinger a The Miami Herald.
La morte di Griselda Blanco
Griselda Blanco è stata infine rilasciata dal carcere nel 2004 e deportata in Colombia, dove ha vissuto per il resto della sua vita, conclusasi nel 2012.
La criminale è stata uccisa da un assassino a Medellín, in Colombia, il 3 settembre 2012. Si trovava fuori da una macelleria quando l’uomo mascherato le ha sparato due volte alla testa, poi è fuggito su una motocicletta.