Britney Spears vuole cambiare avvocato: i retroscena del New Yorker

Non si fa che parlare del caso Britney Spears nelle ultime settimane. La cantante ha riacceso il fuoco della discussione, raccontando in tribunale perché non vuole che suo padre sia il suo tutore legale. Eppure, in quella conversazione di scarsi 25 minuti con il giudice della Corte Superiore, la popstar ha anche spiegato di non aver potuto scegliere da sé un avvocato. Il suo attuale rappresentante legale è Sam Ingham. Come riporta TMZ, tempo fa l’avvocato in questione aveva definito la cantante “incapace di firmare una dichiarazione d’intenti”.

Il legale, durante un’udienza per la nomina di un nuovo tutore, ha paragonato le facoltà mentali di Britney a quelle di un paziente in coma. Vista la situazione, fa parlare al suo posto un avvocato.

La cantante non ha potuto scegliere un avvocato da sola all’epoca ma, durante la recente udienza di giugno, ha espresso la volontà di farlo.

Come riporta US Weekly, tempo fa un altro avvocato si era fatto avanti per aiutare la popstar: il suo nome è Adam Streisand ed è apparso anche nel docufilm Framing Britney Spears. Streisand ha dichiarato che, quando ha incontrato la cantante, ha avuto la sensazione che fosse invece capace di intendere e di volere, di conseguenza poteva scegliere da sé il suo avvocato.

Non voleva che suo padre controllasse la sua vita. Era la sua unica richiesta. Ho cercato di difenderla. Perché ci sono voluti 12 anni a Sam Ingham? Se il giudice pensava che avrebbe dovuto avere un avvocato diverso, bene. Sii sostenitore del tuo cliente, amico. È questo il lavoro.

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L’avvocato di Britney Spears

In principio, il giudice che si occupa del caso ha nominato Samuel Ingham III. Tuttavia, dopo l’udienza di giugno 2021, l’avvocato è stato nuovamente messo sotto esame per una presunta inerzia nel caso. Anche perché Britney ha spiegato al giudice di non essere a conoscenza di dettagli fondamentali, come ad esempio chiedere il termine della tutela legale di suo padre.

Non sapevo di poter chiedere la fine della tutela. Mi scuso per la mia ignoranza, ma sinceramente non lo sapevo. Il mio avvocato dice che non posso, non va bene, non posso far sapere al pubblico nulla di quello che mi hanno fatto. Non ho avuto l’opportunità d scegliere da sola un avvocato e mi piacerebbe poterlo fare. Sono capace di trovarne uno per conto mio.

Come riporta il New Yorker, Sam Ingham avrebbe anche riportato a Jamie Spears molti dei movimenti di sua figlia nel corso degli anni:

Diverse fonti vicine alla cantante ritengono che Ingham sia fedele al team di tutela e a Jamie Spears, nonostante rappresenti formalmente Britney. Butcher, un amico di famiglia della cantante, ha detto che Ingham riferiva a Jamie tutti i movimenti e le attività della popstar.

L’avvocato non ha rilasciato commenti a riguardo. Come riporta invece US Magazine, avrebbe già lavorato ad altre conservatorship in passato. Ad esempio, si è occupato della tutela legale della leggenda della radio Casey Kasem durante il suo ultimo anno di vita, nel 2014, quando aveva 82 anni e soffriva di disturbi cognitivi. Ha anche lavorato al caso di tutela del magnate dei media Sumner Redstone nel 2016, quando la salute del diretto interessato è precipitata.

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