Da due mesi ha debuttato il documentario Framing Britney Spears, sulla vita della celebre popstar. Ora la cantante ha rotto il silenzio, spiegando che non lo ha guardato, ma ha pianto per due settimane dopo aver sentito come la sua storia è stata raccontata. Per parlare del documentario, Britney Spears ha postato un video dove balla su Instagram, parlando della situazione nella didascalia.
“Da sempre si specula sulla mia vita, mi si guarda e giudica. Per la mia sanità mentale ho bisogno di ballare sulle note di Steven Tyler ogni sera della mia vita, per sentirmi libera, umana e viva. Sono stata esposta tutta la mia vita alle performance live davanti alle persone. Ci vuole davvero molta forza per fidarsi dell’universo con la propria vera vulnerabilità perché sono sempre stata giudicata, insultata e imbarazzata dai media. E lo sono ancora oggi.
Scopri di più sul mio nuovo romanzo: Se fosse una commedia romantica!Il mondo va avanti e la vita con lui, e noi continuiamo a rimanere persone fragili e sensibili. Non ho guardato il documentario ma da quello che ho visto sono rimasta molto imbarazzata di come mi hanno descritta, ho pianto per due settimane e continuo a farlo oggi. Faccio ciò che riesco con la mia spiritualità e con me stessa, per provare a restare felice, provare amore e gioia. Tutti i giorno ballo per sentirmi felice. Non sono qui per essere perfetta, la perfezione è noiosa. Sono qui per diffondere gentilezza”.
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Queste sono le parole scritte nel video pubblicato sul profilo Instagram di Britney Spears. Tuttavia i suoi fan non sono del tutto convinti che si tratti di un discorso effettivamente scritto dalla cantante, che, per precisare, non appare mentre dice fisicamente quanto scritto.
Altri dubbi sorgono nel momento in cui Britney Spears si dichiara contro un documentario come Framing Britney Spears, che condanna i soprusi subiti dalla cantante negli anni. Inoltre da sempre la popstar di Toxic si è detta colpita dal supporto dimostrato dal movimento FreeBritney, e ha sempre ringraziato i suoi fan. Non è chiaro quindi da dove arrivi questa suo presunto dispiacere nei confronti di un documentario che vuole più di ogni cosa aiutarla nella sua battaglia.
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