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Belle – analisi di un personaggio

daninseries | Novembre 8, 2014

Ecco. Così si può sommariamente riassumere la mia reazione ogni qualvolta che davanti ai miei occhi balenano frasi quali “Belle […]

Ecco. Così si può sommariamente riassumere la mia reazione ogni qualvolta che davanti ai miei occhi balenano frasi quali “Belle è stupida”, “Belle è inutile”.
Non nego che ormai sia stata ridotta ad una comparsa al pari di Archie o Brontolo e che non viene più stipendiata come i suoi colleghi ma viene (com’è stato saggiamente già detto) pagata in buoni pasto da spendere alla mensa di Vancouver, ma da qui all’essere stupida o inutile ne corre di acqua sotto i ponti.

Partiamo dall’idea della Belle della fiaba, una ragazza giovanissima, strappata dalla sua famiglia e da ciò che ama, che si ritrova improvvisamente rinchiusa in un castello con una terribile bestia.
Direi che ci ritroviamo completamente con la storia della nostra Belle, che, benchè non fosse figlia di uno svitato inventore, si trova comunque costretta a sacrificare la sua libertà per il bene della sua famiglia.
E qui le critiche: “Belle non è più la stessa di Skin Deep. Mi piaceva ma ora è cambiata.”
Vorrei capire dov’è cambiata. Nulla è cambiato in lei, a parte lo screentime che la fa apparire come la più inutile delle abitanti di Storybrooke.
E’ cambiata perché crede a quel mascalzone (detto con affetto, quasi) di suo marito?

Belle è innocente, è buona e fiduciosa. Senza contare che Rumple è un ottimo bugiardo. E soprattutto, che motivo avrebbe sua moglie di sospettare di lui? Certo, sa che non sta con Charming, ma quindi cosa dovrebbe fare? Controllarlo ogni giorno? Stare sempre attenta ad ogni sua mossa perché teme di venire ingannata? Dopo che ha giurato di fidarsi di lui? E’ sua moglie, non la sua custode, l’ha sposato perché lo ama, ha fiducia in lui, specialmente dopo il sacrificio compiuto per impedire a Peter Pan di distruggere Storybrooke. Quindi esattamente, dove sarebbe la stupidità?

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Andando avanti, “piagnucolona” è un altro aggettivo che leggo spesso riferito a lei e che non riesco proprio a collegare alla Belle che conosco.
Io vedo una ragazza molto giovane (non venitemi a dire “ma ha trent’anni” solo perché Emilie de Ravin ha trentadue anni ed assumere una diciottenne era vagamente inquietante, considerando che la suddetta avrebbe dovuto ripassarsi Robert Carlyle, facendo sembrare la relazione vagamente malsana e pedofilica), che ha passato ventotto anni rinchiusa in un manicomio senza memoria, una ragazza giovane che ha sopportato dolori enormi senza battere ciglio. Sua madre è morta, lei ha dovuto sacrificarsi per il suo regno, si è innamorata della persona più improbabile e tra mille sofferenze, dopo più di ventotto anni, tra morte, amnesie e separazioni varie, è riuscita a sposare questa persona.
Mai una volta l’ho vista lamentarsi dell’enorme sfiga che sembra perseguitare lei e suo marito, mai una volta l’ho vista crollare (se escludiamo quando è caduta a terra dopo che Rumple è morto ma non mi sento di giudicarla dato che io sono caduta a terra aggrappandomi ad uno sventurato pacchetto di Pan di Stelle, in lacrime quanto lei), mai una volta l’ho vista rinunciare a ciò che ama o voltare le spalle a qualcuno.
Ha perdonato Hook, ha perdonato Regina, è stata sempre pronta a dare una mano, è stata una mamma per Neal quando quest’ultimo ha perso suo padre e la sua famiglia, è stata un’amica per Ruby, per Ariel, per chiunque. Sì, forse non fa grandi azioni e non si butta nella mischia come Emma, ma esistono vari tipi di forza e vari tipi di coraggio.

Venendo all’ultima puntata, l’ho trovata fenomenale.
Non solo perché finalmente ho rivisto la Belle avventuriera che ho amato tanto nelle altre stagioni (non che fosse sparita, ma semplicemente non ce la mostravano), ma anche perché ha dimostrato che lei, nel suo essere sempre così corretta, ha delle grandi debolezze.
Nonostante tutto è stata tentata dal potere del pugnale, pur avendo promesso di non usarlo mai, nel momento del bisogno si è ritrovata a farlo.
Meravigliosa la scena dello specchio in cui vediamo la sua controparte (e la voce della sua coscienza, credo) spiattellarle le cose più crudeli, ma anche le cose più vere. Cosa ne deduco?
Che lei, in qualche modo, SA cosa sta facendo suo marito. Lo sa ma non lo vede. Non per stupidità, no, ma semplicemente per amore.
E se da una parte questa cosa mi fa storcere il naso, dall’altra non mi sento di giudicarla e non la biasimo, anzi: trovo che il suo amore, in tutta la sua forza e nel suo essere completamente senza pregiudizi, sia non solo la sua più grande debolezza, ma anche la sua più grande arma.
Una donna (o un uomo) capace di amare profondamente ed inesorabilmente come Belle sa amare, è capace di smuovere montagne.
L’unica arma contro Rumple è l’amore. L’unica cosa che realmente lo ha fatto progredire, la scintilla di bontà che ancora c’è nel suo cuore, è l’amore per Belle.
Certo, al momento sembra che non sia abbastanza, ma sono fermamente convinta che alla fine di tutto, Belle riuscirà a spezzare la maledizione.

Molti potranno dire che la ragazza è pesantemente affetta da sindrome da crocerossina (o per i più temerari, ogni tanto si incontrano questi soggetti sul web, sindrome di Stoccolma), ma ritengo che sarebbe alquanto superficiale affermare una cosa simile.
In un telefilm che parla di amore e speranza, un personaggio come Belle incarna perfettamente il significato più profondo.

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Ora però basta con ste pippe mentali, per rilassare l’atmosfera godetevi una meravigliosa galleria di Emilie de Ravin e le sue migliori (peggiori) faccione, scelte appositamente per voi, con enorme cura, dalla sottoscritta.