Avengers Infinity War recensione – Un film che non vi aspettate
Avengers Infinity WarSfruttando la tecnica narrativa del medias res, il film si apre su una scena che da sola basta per capire i nuovi orizzonti Marvel. Come già ampliamente annunciato, i toni della nuova pellicola sono decisamente più dark, anche se non manca comunque la classica comicità Marvel. Non raggiungerà i livelli di Thor Ragnarok, ma sicuramente è il più divertente tra gli Avengers, forse per cercare di bilanciare la nuova connotazione più oscura.
In questo capitolo assistiamo decisamente a qualcosa di epico. Settantasei personaggi riuniti in un unico film, diciotto storie mescolate per creare un unico contenuto straordinario. Ci troviamo davanti a relazioni complicate, coppie, inimicizie e rapporti che abbiamo visto nascere. Ogni singolo personaggio acquista valore e spazio all’interno di due ore e quaranta minuti di film che sembrano volare. Nessuno è solo una comparsa, ognuno ha il suo ruolo definito e la sua propria identità all’interno del gruppo. In questo modo i fratelli Russo riescono a vincere una sfida che molti davano già per persa, creando un perfetto film corale.
Scopri di più sul mio nuovo romanzo: Se fosse una commedia romantica!Ogni cosa in questa pellicola è al suo posto, non ci sono buchi di trama o temporali, si incastra alla perfezione tra le altre storie dimostrando come ogni scelta presa finora non sia stata casuale, ma pensata in vista di questo finale crossover.
Ma il personaggio in assoluto più sconvolgente e meglio riuscito, è sicuramente il grande villain, Thanos. Interpretato magistralmente da Josh Brolin, non è il solito cattivo a cui siamo abituati. La Marvel da sempre ci propone antagonisti folli che agiscono spinti soltanto dalla rabbia cieca o dal desiderio di potere. Thanos è un cattivo che va compreso, che ha una personalità e dei drammi molto umani. È spietato, si, ma lo fa per uno scopo quasi etico, a tratti nichilista, ma che di certo, comunque, non lo giustifica.