American Horror Story 8×06 recensione – Ritorno a Murder House
I due stregoni comprano la casa fingendosi una coppia e ci vanno a vivere per iniziare ad indagare sul passato di Michael. Scopriamo che gli spiriti hanno deciso di non farsi più vedere e quindi Madison e Behold fanno un incantesimo per far sì che lo facciano. Così i due trovano in salotto Tate e Ben alle prese con un appuntamento dallo psicologo come ai vecchi tempi. Parliamo un secondo della poeticità di Tate che dice “Sono figo” e Madison che entra e dice “non sei così figo“. Perché Tate è Evan Peters e Madison è Emma Roberts e stanno insieme e quindi niente, l’ho trovato buffo.
American Horror Story 8×06 recensioneIn ogni caso, dopo averci mostrato che la ragazza ha un cuore perché le dispiace per l’enorme tormento che ha il giovane nel non poter più vivere la sua storia d’amore con Violet perché lei non vuole più avere niente a che fare con lui -anche giustamente, oserei dire- arriva il ritorno più atteso di sempre.
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Torna infatti Constance Langdon e con lei la nostra amata Jessica Lange a riempirci il cuore di gioia. Ovviamente questo non ha fatto che aumentare l’enorme nostalgia per la sua assenza nelle scorse stagioni che, in questa puntata più che mai, si è sentita alla grande. La donna arriva con tutta l’eleganza che l’ha sempre caratterizzata. Scopriamo quindi che è morta e che ora vive appunto nella Murder House. A tornare è anche Moira, tuttavia Constance acconsente di parlare con i due stregoni solo a patto che essi la liberino dalla cameriera. I due lo fanno, con grande gioia della donna che ora vivrà felice la sua vita nel’aldilà al fianco di sua madre.
Una volta liberata la casa dalla presenza di Moira, Constance inizia a parlare. Racconta di come Michael sia nato come un bambino bellissimo, quasi dalle sembianze angeliche. Vivien come sappiamo muore di parto e Constance, che come tiene a ricordare con una frequenza di dieci volte al minuto è nata per essere madre, lo prende con sé. La donna inizia subito a notare segni di squilibrio nel bambino, che prima uccide le mosche staccando loro le ali, poi ammazza ratti scusando la cosa come un voler farle un regalo.