L’idolo noto come lo Gnomone di Solana è al centro del mistero di cui parla la stagione 3 di Outer Banks: esiste davvero?
Outer Banks 3: cos’è lo Gnomone di Solana?
Al centro di ogni stagione di Outer Banks c’è sempre stata una caccia al tesoro. Tutto prende il via da un’antica nave, chiamata Royal Merchant.
Scopri di più sul mio nuovo romanzo: Se fosse una commedia romantica!ATTENZIONE SPOILER SU OUTER BANKS 3
Al momento del suo affondamento, l’imbarcazione trasportava un’enorme quantità d’oro, proveniente da un vascello spagnolo, San Jose. A bordo vi era anche un manufatto religioso di inestimabile valore: la Croce di Santo Domingo.
Nel corso della stagione 3 di Outer Banks, John B, JJ, Kiara, Sarah, Pope e Cleo scoprono che entrambi i tesori riconducono alla leggendaria città di El Dorado.
Entra nel canale ufficiale WhatsApp di Daninseries Seguimi sul mio profilo ufficiale InstagramI Pogues si mettono così sulle tracce di El Dorado, potendo contare su un indizio fondamentale fornito dal padre di John B, Big John: lo Gnomone di Solana.
Quando nel corso del terzo episodio di Outer Banks 3 ci imbattiamo in questo idolo, ritrovato in Sud America dal capitano della San Jose, non ci viene presentato come lo Gnomone di Solana:
Clicca qui per unirti al canale ufficiale WhatsApp di Daninseries: tutte le news in un unico posto sempre con te.Il segnavia dell’Orinoco. Indica il luogo in cui giace il tesoro.
Così lo definisce proprio Big John, spiegando al figlio cosa fosse. Routledge Senior, però, si trova in possesso solo di metà del manufatto.
Continuando con le sue ricerche, il padre di John B assieme al figlio trova la parte mancante al magazzino del museo di Charleston.
Con le due metà riunite, l’attenzione di Big John si sposta sulla traduzione del messaggio in codice inciso sull’idolo sotto forma di glifi nel linguaggio Kalinago, una popolazione indigena scomparsa.
Fortunatamente, l’uomo conosce qualcuno che è in grado di interpretarli. Trattasi di un suo vecchio professore dell’università. È proprio quest’ultimo che per la prima volta in Outer Banks 3 chiama il manufatto Gnomone di Solana.
[Lo Gnomone] è uno strumento che proietta un’ombra, più o meno come l’asta di una meridiana. Le ombre forniscono informazioni.
Chiarisce Big John a John B. Durante il consulto con Sowell, questo il nome dell’esperto, interviene Singh e i suoi uomini rapiscono Routledge Senior e si portano via l’idolo. L’uomo fa credere di poter decifrare i glifi per rimanere in vita.
Nel frattempo, Pope rinviene una busta con delle carte di Denmark Tanny tra gli archivi di famiglia. Oltre ad una lettera, è presenta anche un documento che può essere utilizzato come stele di Rosetta per decifrare i glifi Kalinago.
Stando alla leggenda, un re Guajiro fondò El Dorado circa 500 anni fa. Non voleva che dopo la sua morte l’oro andasse ai suoi figli, così elaborò il test dello gnomone per assicurarsi che tutto finisse nelle mani della persona più saggia.
Nel finale di Outer Banks 3, Big John , John B e Sarah raggiungono il sito archeologico di Solana, situato in Venezuela, sul fiume Orinoco e posizionano lo Gnomone nel temalacatl, in occasione del solstizio, per trovare il sentiero verso El Dorado.
Lo Gnomone di Solana esiste davvero?
La risposta è no, lo Gnomone di Solana di cui parla Outer Banks 3 non esiste davvero. Così come la città di El Dorado vive solo nelle leggende, a dispetto delle numerose spedizioni partite nel corso della storia per individuare questo luogo mitico.
Nonostante ciò, alcuni aspetti della lore di El Dorado riportati nella serie Netflix sono immersi nella realtà. Ad esempio, i temalacatl esistono, anche se la convinzione predominante tra gli studiosi è che si tratti di piattaforme utilizzate durante combattimenti ritualistici. Così riporta anche The Cinemaholic.
I prigionieri, solitamente guerrieri appartenenti a nazioni nemiche, venivano legati al centro del temalacatl. Anche gnomone è un termine esistente. Indica quella parte della meridiana che proietta un’ombra.