Amber Heard annuncia di aver siglato un accordo con Johnny Depp e condanna il sistema giudiziario
Amber Heard ha appena annunciato che non andrà più avanti con il suo appello per diffamazione contro l’ex marito Johnny Depp. L’attrice ha condiviso di aver preso la “difficile decisione” di aver trovato un accordo.
Negli scorsi mesi, Johnny Depp ha citato in giudizio la sua ex moglie per 50 milioni di dollari per danni morali, dopo che lei aveva pubblicato un editoriale sul Washington Post che lo definiva come una persona violenta. Johnny Depp ha continuamente negato tutte le accuse di abusi domestici e ha vinto la causa contro di lei.
Scopri di più sul mio nuovo romanzo: Se fosse una commedia romantica!La giuria ha poi deciso che Amber Heard aveva diffamato su tutti e tre i capi d’accusa Johnny Depp. Così è stato assegnato un risarcimento danni all’attore, ordinando all’accusata di pagare 15 milioni di dollari di danni. La giuria ha ritenuto l’attore di Pirati dei Caraibi colpevole di un capo su tre nella controquerela e gli è stato ordinato di pagare 2 milioni.
In seguito l’attrice ha annunciato di voler fare appello, e di riportare la sua causa in tribunale. Tuttavia ora le cose sono cambiate, e Amber Heard ha fatto un passo indietro, trovando un amaro accordo con l’ex marito.
Fonti a conoscenza del nuovo accordo tra i due hanno parlato con TMZ e hanno affermato che Amber Heard pagherà 1 milione di dollari al suo ex marito. I soldi non verranno da lei, tuttavia, e saranno pagati dalla sua compagnia di assicurazioni.
Entra nel canale ufficiale WhatsApp di Daninseries Seguimi sul mio profilo ufficiale InstagramAmber Heard ha annunciato il nuovo accordo sui social ha scrivendo:
Clicca qui per unirti al canale ufficiale WhatsApp di Daninseries: tutte le news in un unico posto sempre con te.“Dopo una lunga riflessione ho preso una decisione molto difficile per risolvere il caso per diffamazione intentato contro di me dal mio ex marito in Virginia. È importante per me dire che non l’ho mai scelto. Ho difeso la mia verità e così facendo la mia vita come la conoscevo è stata distrutta. La denigrazione che ho affrontato sui social media è una versione amplificata dei modi in cui le donne vengono nuovamente vittimizzate quando si fanno avanti. Ora ho finalmente l’opportunità di emanciparmi da qualcosa che ho tentato di lasciare più di sei anni fa e a condizioni che posso accettare. Non ho ammesso niente. Questo non è un atto di concessione.
Prendo questa decisione avendo perso la fiducia nel sistema legale americano, dove la mia testimonianza non è stata protetta, ma è servita da intrattenimento e cibo per i social media. Quando mi sono presentata davanti a un giudice nel Regno Unito, sono stata vendicata da un sistema solido, imparziale ed equo, in cui ero protetta dal dover mostrare i momenti peggiori della mia testimonianza davanti ai media di tutto il mondo e in cui la corte ha ritenuto che io abbia subito violenze domestiche e sessuali. Negli USA, invece, ho esaurito quasi tutte le mie risorse prima e durante un processo in cui sono stata sottoposta a un’aula di tribunale in cui sono state escluse prove dirette che corroboravano la mia testimonianza e in cui la popolarità e il potere contavano più della ragione e del giusto processo. Nel frattempo sono stata esposta a un tipo di umiliazione che semplicemente non posso rivivere. Anche se il mio appello negli USA avesse esito positivo, il miglior risultato sarebbe un nuovo processo in cui una nuova giuria dovrebbe esaminare nuovamente le prove. Semplicemente non posso affrontarlo per la terza volta.
Il tempo è prezioso e voglio trascorrere il mio in modo produttivo e mirato. Per troppi anni sono stata ingabbiata in un arduo e costoso processo legale, che si è dimostrato incapace di tutelare me e il mio diritto alla libertà di parola. Non posso permettermi di rischiare un conto impossibile, non solo finanziario, ma anche psicologico, fisico ed emotivo. Le donne non dovrebbero affrontare abusi o fallimenti per aver detto la loro verità, ma sfortunatamente non è raro. Nel risolvere questo caso scelgo anche la libertà di dedicare il mio tempo al lavoro che mi ha aiutato a guarire dopo il mio divorzio, che esiste in regni in cui mi sento vista, ascoltata e creduta e in cui so di poter vivere un cambiamento. Non sarò minacciata, scoraggiata o dissuasa da ciò che è accaduto dopo che ho detto la verità. Nessuno può e nessuno me lo toglierà. La mia voce rimane per sempre il bene più prezioso che ho.
Vorrei ringraziare i miei eccezionali team per il loro duro lavoro incessante. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto e rivolgo la mia attenzione al crescente sostegno che ho sentito e visto pubblicamente nei mesi successivi al processo e agli sforzi che sono stati fatti per mostrare solidarietà alla mia storia. Ogni sopravvissuto sa che la capacità di raccontare la propria storia spesso sembra l’unico sollievo, e non riesco a trovare abbastanza parole per dirvi che la speranza che inspirate in me, non è non solo per me, ma per tutti voi. Grazie. A presto“.